L’Elettromiografia è un esame specialistico ancora poco conosciuto al grande pubblico; spesso indicato nell’accertamento di patologie neurologiche anche serie e invalidanti. In un mondo ideale il paziente dovrebbe essere sicuro che, entrando nello studio di un qualunque elettromiografista, la professionalità e l’attenzione che riceverà saranno sempre ai massimi livelli. Ma è davvero così?

Sinceramente non lo so. Ma negli anni ho potuto constatare quanto spesso le persone siano poco appassionate al proprio lavoro. Persino nell’ambiente medico. Sono troppo pessimista? Forse. Ma, credendo di non essere smentito, colgo l’occasione per condividere qui alcune considerazioni dettate dalla mia esperienza professionale, ormai piuttosto lunga.

L’elettromiografia è una metodica piuttosto delicata, basata molto sulla manualità oltre che sulla conoscenza medica ed è importante è che l’esame effettuato, se non da dieci e lode, sia almeno da otto e mezzo. Certo, si potrà avere la fortuna di incontrare un Michelangelo dell’elettromiografia, capace di pennellare un esame da 10 e lode, ma quel che realmente conta in medicina è che non dovrebbero mai esserci esperienze insufficienti. Quando la salute è in gioco lo scarso, l’insufficienza o il sei ‘politico’ non sono mai un’opzione accettabile.

Ecco quindi pochi semplici elementi, per riconoscere e affidarsi con fiducia a un bravo elettromiografista che svolga un esame professionale, senza rischiare brutte sorprese.

Quattro elementi, direte: “Tutto qui?” Attenzione: se ne potrebbero elencare molti altri, tecnici e medici ma, non volendo annoiarvi con un post eccessivamente lungo, ho scelto do sottolineare quelli davvero indispensabili. Degli altri potrò magari parlarvi in un prossimo post.

1- L’Anamnesi, la visita ed il consenso informato

L’anamnesi è la raccolta di dati sulla tua salute generale e sul tuo problema particolare. Sono domande sul tuo stato di salute, sulla pressione, allergie, problemi di coagulazione, assunzione di farmaci e deve sempre essere raccolta per sicurezza del paziente e per orientare la visita e l’esame.

Una visita, seppur breve, è sempre necessaria prima di un esame elettromiografico per confermare l’ipotesi clinica e guidare l’esame.

Il consenso informato è la spiegazione chiara della procedura da eseguire e della conferma della comprensione di quanto è stato spiegato. Non puoi iniziare una procedura diagnostica o una terapia se non hai firmato un consenso informato nel 2022. Ed il consenso informato deve essere archiviato a norma di legge sulla privacy.

2- Il costo delle procedure diagnostiche e la ricevuta fiscale

Sento dei pazienti che mi dicono che, da alcuni medici, ogni volta il prezzo è una sorpresa, perché gli esami vengono stabiliti di volta in volta, con la sorpresa in reception del cambio di prezzo rispetto a quello che si era concordato al momento della prenotazione.
Il codice di deontologia medica, all’articolo 54 recita: “Il medico comunica preventivamente alla persona assistita l’onorario, che non può essere subordinato al risultato della prestazione professionale.” La tecnica della sorpresina non deve esistere. E naturalmente il costo deve essere inteso comprensivo di regolare ricevuta fiscale.

3- La cura dell’igiene

Di questo il paziente si può fare una prima idea esaminando la pulizia e la cura dei locali di accoglienza, dei bagni e delle sale visita. Ma dietro a questo c’è dell’altro. Nel nostro studio usiamo il materiale monouso il più spesso possibile e i pazienti possono verificare la cura con cui nel trattiamo gli strumenti che non sono monouso e le tecnologie presenti (stimolatori, cavi.)

Gli aghi e gli elettrodi monouso devono essere imbustati e sterili e vengono aperti davanti al paziente. Poi ovviamente l’elettromiografista deve indossare guanti e mascherina (assolutamente necessaria per lungo tempo anche quando sarà finita l’emergenza Covid).

Io, addiritttura, uso sempre una divisa come quella dei dentisti o, più raramente, il camice, in quanto credo che al giorno d’oggi non sia più possibile eseguire esami vestiti con gli abiti civili.

4- I sistemi digitali, la refertazione e la consegna immediata (con spiegazione) del referto

Ancora oggi capita di vedere studi con elettromiografi analogici. Apparecchi bellissimi di un’epoca ormai passata e di un certo fascino, ma che non permettono analisi quantitative dei potenziali elettrici e soprattutto non forniscono report ed immagini da inserire nei referti.

Vedere ancora oggi referti compilati successivamente su fogli predisposti, magari scritti a penna, senza immagini che altri professionisti possano giudicare, non indica professionalità. Come si può essere certi di non incorrere in errori di battitura o di scrittura? per di più tali referti spesso vengono compilati a distanza di ore, se non giorni, dall’esecuzione degli esami. Ma si può pensare che un medico, dopo anche quattro o cinque esami, ricordi con precisione i sintomi del paziente e quello che ha visto dall’elettromiografia?

Nel mio studio tutti i referti delle elettromiografie e dei potenziali evocati vengono compilati immediatemente alla fine della visita e consegnati in mano al paziente, da me o dai miei collaboratori, e – se il paziente lo desidera – vengono anche inoltrati via e-mail.

Spero di aver offerto qualche suggerimento per capire se un elettromiografista abbia i requisiti minimi per essere considerato un professionista di qualità, che possa quindi garantirti esami effettuati in maniera informata, con parametri di sicurezza e igiene rigorosi e refertati con la precisione e l’accuratezza che i sistemi informatici attuali garantiscono.

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Elettromiografia arti superiori

Per la diagnosi della sindrome del tunnel carpale

Il Dott. Ettore Di Scipio, medico chirurgo e specialista in Neurofisiopatologia, riceve pazienti da tutte le regioni per eseguire ogni tipo di elettromiografia, dalla più comune alla più complessa, incluso l’esame elettromiografico agli arti superiori, indicato nella diagnosi della sindrome del tunnel carpale.

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