Sono le neuropatie periferiche che più frequentemente si riscontrano nella pratica elettromiografica.

La classificazione clinica delle varie forme è abbastanza complessa, ma può essere riassunta, in maniera molto pratica, sulla base del quadro clinico.

La forma  più comune è la polineuropatia simmetrica distale progressiva, con prevalente e ingravescente compromissione delle fibre sensitive, che colpisce le estremità degli arti (mani e piedi), caratterizzata da formicolii, parestesie, deficit della sensibilità.

Seguono per frequenza le mononeuropatie acute da intrappolamento – del nervo mediano al polso (sindrome del tunnel carpale), del nervo ulnare al gomito o del nervo sciatico-popliteo esterno alla testa del perone – che sono neuropatie frequenti nella popolazione generale, ma che nei diabetici hanno una maggiore incidenza e, spesso, una maggiore gravità.

Un posto importante hanno anche le mononeuropatie craniche acute, quali la paresi facciale periferica (il paziente ha improvvisamente la bocca deviata dal lato opposto alla paresi) o i deficit dei nervi oculomotori che portano il paziente ad avere un improvvisa visione doppia (diplopia).

Meno frequente è la neuropatia motoria del nervo femorale (amiotrofia diabetica o neuropatia acuta prossimale) con deficit di forza del quadricipite o dei mm. adduttori della coscia, con conseguente deficit nel cammino e nell’alzare l’arto interessato.

L’EMG ha un ruolo fondamentale nella diagnosi delle varie forme acute e nella diagnosi e monitoraggio della forma simmetrica distale progressiva.